











In base alla diversa disposizione della fibra di trama sull’ordito si possono distinguere, in Sardegna, principalmente due categorie di tecniche compositive: le strutture a spirale e le strutture ad incrocio.
A queste si aggiungono gli intrecci usati per i rivestimenti abitativi e le lavorazioni “artistiche” (lavorazione della palma in occasione della Pasqua).
Nelle strutture ad incrocio, la logica compositiva consiste nel far passare le trame, attraverso l’ordito, in direzioni diverse volta per volta predeterminate nel progetto, secondo un andamento alternato verso il basso e verso l’alto. Del tipo di intreccio ad incrocio si possono avere numerose varianti, a seconda della diversa disposizione che si fa assumere alla fibra di trama.
La tipologia ad incrocio caratterizza i cesti rustici e da lavoro, le nasse, i rivestimenti particolari per bottiglie e altri oggetti d’arredo.
Logiche di connessione tra trama e ordito
− Intreccio semplice
La lavorazione consiste nel far passare un tessitore (elemento di trama) prima all’interno e poi all’esterno della fibra di ordito che forma l’intelaiatura del manufatto.
− Intreccio doppio
La lavorazione consiste nel far passare una coppia di tessitori appaiati all’interno e all’esterno della fibra di ordito che forma l’intelaiatura del manufatto.
− Intreccio a due tessitori a treccia
Si incrociano le due estremità dei tessitori facendole passare una all’interno e l’altra all’esterno della fibra di ordito che forma l’intelaiatura del manufatto.
− Intreccio a tre tessitori a treccia
Consiste nell’intrecciare tre tessitori. Due di essi passano all’interno per due fibre di ordito consecutive e all’esterno per una. La terza passa alternativamente all’interno e all’esterno dell’ordito.
− Intreccio in diagonale a più tessitori
Si intrecciano tanti tessitori quante sono le fibre di ordito. Ciascuno parte dalla base del manufatto in corrispondenza di una fibra di ordito e viene fatto passare dentro e fuori con un’inclinazione in diagonale. Il secondo tessitore, partendo dalla fibra di ordito adiacente, seguirà il primo e così via per gli altri.
- Intreccio in diagonale a graticcio
Consiste in una variante rispetto alla precedente. Le fibre sono intrecciate con tecnica in "diagonale", creando un graticcio, senza rivestimento di trama.
− Intreccio a stuoia
Modello in cui la trama attraversa alternativamente le fibre d’ordito in modo tale da formare una struttura di base del tipo a scacchiera che, a seconda del progetto, può essere anche a forme geometriche poligonali, consentendo così di ottenere diverse composizioni decorative. Con questo sistema si realizzano non soltanto le stuoie, ma anche diversi tipi di intrecci per sedie, borse e cestini.
Nella maggior parte dei manufatti così ottenuti, le fibre di trama sono simili e della stessa consistenza delle fibre di ordito.
Materiali vegetali
Canna domestica (Arundo donax): il taglio delle canne si effettua alla fine dell’inverno. Si scelgono quelle fresche di un anno;
Nel caso di Olivastro (Olea europea), Olmo (Ulmus minor), Lentisco (Pistacia lentiscus), Salice (Salix viminalis, Salix purpurea, Salix trianda, Salix alba), Mirto (Myrtus communis), Fillirea (Phyllirea latifoglia), Ginestra selvatica (Genista corsica), si estirpano i polloni dell’anno in corso.
preliminari: preparazione delle fibre
Preparazione del vimine e di altre fibre
La fibra del vimine (i rami giovani e flessibili di alcune specie di salice), può essere preparata nei seguenti modi:
− per manufatti grezzi - i rami con la corteccia vengono fatti seccare in ambienti areati e deumidificati. Il colore dei rami cambia dal verde al marrone; − per manufatti raffinati - i rami vengono bolliti, affinché il tannino contenuto nella corteccia tinga il legno sottostante. Successivamente vengono scortecciati. Si ottiene un colore uniforme, più scuro rispetto all’inizio della lavorazione; − Si lasciano i rami a bagno nell’acqua tutto l’inverno, e si scortecciano in primavera non appena le fibre presentano una colorazione chiara.
Preparazione delle canne
La canna viene tagliata e privata dello strato più esterno peloso. Il fusto, sottile e flessibile è ridotto in strisce. Si suddivide partendo dall’estremo di diametro minore, prima longitudinalmente a metà lungo il diametro, poi, ciascuna metà si taglia in listelli larghi 3-5 mm e quindi accatastate. Col passare del tempo le canne si seccano perdendo elasticità e flessibilità. Anche la canna prima dell’intreccio occorre reidratarla, immergendola in acqua per una decina di minuti. In questo modo la fibra riacquista la sua elasticità e malleabilità.
Attrezzi impiegati
La lavorazione dell’intreccio a struttura ad incrocio prevede l'impiego dei seguenti strumenti:
- cesoie (forbici da potatura) per tagliare i residui della lavorazione e per rifinire le fibre dell’ordito;
- coltello (s’arresoia) con punta bene affilata, impiegato per asportare le parti superflue dalla fibra o la corteccia dalla parte midollare della pianta;
- roncola, è utile per tagliare e appuntire le stecche più grosse e soprattutto in fase di rifinitura;
(Disciplinare di Produzione Intreccio Artigiano, Regione Autonoma della Sardegna)