
Nell’economia e nella cultura della Sardegna, il sistema agropastorale ha sempre avuto un ruolo dominante. Le procedure di lavorazione dei prodotti ovini, quali il latte, i formaggi, la carne e la lana, sono strettamente connessi alle tradizioni che per secoli hanno caratterizzato la vita quotidiana in Sardegna, fino a tempi passati non molto lontani. La lana delle pecore sarde è sempre stata abbondante e disponibile, sebbene non sia di ottima qualità per via della composizione cornea delle fibre che la rendono ruvida al tatto. Le donne sarde si sono adoperate nella lavorazione della lana locale, sfruttando in diversi modi le caratteristiche merceologiche di questa materia per ottenere capi di diverso uso, dal quotidiano al festivo, con risultati estetici e funzionali dai più grossolani ai più raffinati.
La lana sarda è istintivamente associata alla vasta produzione dell’orbace, tessuto interamente realizzato in lana, nell’ordito e nella trama, e sottoposto ad una procedura finale di follatura che, sfruttando le proprietà feltranti della fibra, conferisce al tessuto particolare caratteristiche d’impermeabilità. L’orbace è stato a lungo prodotto in diversi pesi e consistenze, dai più robusti per la realizzazione di indumenti e accessori da lavoro, ai più fini per la confezione di elementi dell’abito tradizionale festivo, maschile e femminile.
Nella tradizione, la lana locale tinta in più cromie con le erbe, veniva usata per tessere elementi del corredo quali i copricassa, i copriletti e le bisacce festive, combinata con filati di cotone, lino, lanette d’importazione e fili d’orati. Caratteristiche sono anche le robuste coperte a due teli realizzate in lana sarda, sia per gli orditi che per le trame, e tessute su telai verticali.
Alcune informazioni sulla pecora sardaLa razza ovina presente in Sardegna è la pecora di razza Sarda. E’ una razza a prevalente attitudine lattifera un tempo allevata solo in Sardegna ma attualmente presente in allevamenti di altre regioni d’Italia come la Toscana, il lazio e l’Umbria. E’ una razza autoctona la cui origine si riconduce al grande ceppo siriaco dal quale derivano diverse razze diffuse nell’area del bacino del Mediterraneo.
In passato, in diverse aree e in diverse epoche, sono stati tentati incroci tra pecore di razza sarda e quelle di altre specie, in particolare le merinos, con l’intento di migliorare le caratteristiche del vello e aumentare la qualità della lana prodotta. Tuttavia, gli incroci sanguigni non superano le fasi sperimentali, in quanto, sin dall’inizio, si evidenziava, come risultante, la tendenza a deprimere l’attitudine lattifera, punto di forza della razza Sarda e caratteristica alla quale il pastore difficilmente poteva rinunciare.