
Il coltello sardo a serramanico è composto da tre parti fondamentali: il manico, la lama ed il sistema di giuntura.
Il manico
La prima fase della lavorazione del coltello è la preparazione del manico, sa maniga, che inizia con la scelta del materiale. Nella tradizione il manico è realizzato utilizzando principalmente corno di muflone o di montone locale mentre oggi possono essere impiegati svariati altri materiali, locali o d’importazione, come l’avorio la madreperla e il legno. Il materiale scelto per il manico viene riscaldato nella fucina a 200 ° C ed inserito in una morsa per raddrizzarlo e preparalo alle lavorazioni successive.
Per realizzare il manico del modello pattadese vengono tagliate e sagomate due parti uguali e simmetriche, le guancette, chiamate localmente perras. Il manico del modello arburese è monoblocco, costituito da un unico pezzo di corno scanalato su un lato con una fresa per creare l’alloggio della lama quando richiusa.
Tra le due guancette viene interposto l’arco, s’alcu, un anima in acciaio inossidabile tagliata e rifinita con uguale sagomatura delle parti esterne. Sull’arco e sulle guancette vengono eseguiti una fila di fori equidistanti che serviranno per il passaggio dei ribattini metallici di fermatura delle tre parti. Le guancette vengono smussate per ottenere i margini sagomati ed in una estremità viene eseguita la scanalatura che servirà come alloggio all’anello in ottone, aneddu, di fermatura tra lama e manico.
La lama
La lama, sa fiama, fino agli anni settanta del secolo scorso veniva realizzata esclusivamente in acciaio al carbonio, il C70, una lega metallica composta da ferro con una minima percentuale di carbonio. La forma viene abbozzata con la lima e poi forgiata a caldo con l’ausilio di una dima che indica la forma finale da ottenere.
Quindi la lama viene riscaldata e temprata, operazione di brusco raffreddamento che rende il metallo particolarmente duro e che richiede grande esperienza empirica del coltellinaio. La corretta tempratura indurisce il metallo mantenendo il giusto grado di elasticità.
Infine viene lucidata e satinata manualmente con diversi passaggi di carta abrasiva di grane variabili.
Giuntura
La lama e il manico vengono forati nel punto d’innesto e fissati con un ribattino. La corretta posizione di giuntura viene stretta e fermata con un anello in ottone, ottenuto da una fascetta rettangolare curvata e successivamente decorata con l’impiego di un punzone, su piccadore, che produce dei tipici motivi a dente di lupo, piccadura.