



Nella produzione di manufatti lignei tradizionali si distinguono due fasi di lavorazione che implicano tecniche e strumenti differenti. Una prima fase riguarda gli aspetti costruttivi del manufatto, dal reperimento del legno alla realizzazione della forma, mentre una seconda fase riguarda le decorazioni, caratterizzate in Sardegna dalla tradizionale esecuzione ad intaglio con un distintivo repertorio iconografico.
Costruzione del manufatto
Fondamentale per la realizzazione di un buon manufatto è la scelta del legno. In passato il reperimento del legname avveniva a partire dall’abbattimento dell’albero, seguito dalla squadratura e dal taglio delle tavole.
La cassa tradizionale è generalmente realizzata in castagno, castangia o castanza, particolarmente resistente all’umidità.
Il legno scelto deve essere stagionato, ossia la quantità d’acqua iniziale pari al 75% del peso deve essere portata a valori compresi tra il 17 e il 24%. La stagionatura, nei tempi precedenti agli attuali sistemi di essicazione, veniva svolta per circolazione dell’aria all’aperto, con opportuno riparo dall’esposizione diretta del sole e della pioggia. Una buona stagionatura durava dai due ai quattro anni.
Il procedimento di costruzione continua con la misurazione e il taglio dei pezzi d’assemblare, realizzato con l’ausilio di strumenti e di squadre di precisione per la verifica degli angoli e delle inclinazioni. Il numero di pezzi è sempre il minore possibile per limitare le differenti reazioni all’umidità e per dare maggiore stabilità al manufatto. Una volta tagliati i pezzi vengono appianati e lisciati.
La giuntura dei pezzi è sempre molto semplice. Nella cassa tradizionale avveniva affiancando ed inchiodando i pannelli con un incastro ad angolo, dove un solo margine è scanalato per accogliere l’altro. La semplicità d’esecuzione è determinata anche dal fatto che in passato la realizzazione del manufatto veniva spesso svolta da artigiani semiambulanti che vendevano i pezzi decorati e assemblavano le parti a domicilio. Tuttavia nelle botteghe venivano realizzati incastri più complessi come quello maschio e femmina, a linguetta e a coda di rondine.
Decorazione ad intaglio
Per decorare ad intaglio, pintare o frorire, l’artigiano decide la composizione, mustras, e disegna prima con una matita il contorno dei motivi avvalendosi dell’ausilio di sottili sagome lignee, sestos.
La strumentazione da intaglio libero è composta da una varietà di circa una dozzina di tipi tra scalpelli e sgorbie. La diversità di strumento e del suo tagliente permette di ottenere impronte differenti sulla superficie da decorare.
Determinante è anche l’inclinazione dello strumento rispetto alla superficie. Riducendo l’angolo d’incidenza si eseguono le caratteristiche unghiature, ungras, con diverso segno, ungras de pudda, unghia di gallina, puntinas, puntine, iscattas de pische, squama di pesce, ed i motivi a sequenza, picchia picchia.
Nelle scanalature verticali tipicamente utilizzate nel motivo dello zoccolo della cassa, sa faa o pistoccu, lo svuotamento viene realizzato dal basso verso l’alto su di una preliminare incisione fatta con una sgorbia.
I tipici rosoni, orroda, si ottengono tracciando una circonferenza con il compasso. Il primo elemento che viene lavorato a rilievo, a punta di sgubbia, è il bottone centrale, seguito dalla estremità esterne dei petali che poi vengono ricongiunte al centro con un tratto molto inclinato. Simile procedura viene svolta per realizzare le mezze rosette, arrosas.
Con la tecnica, a punta di sgubbia, si realizzano i motivi a serpentina, sa serpentina, semplice o più complessa con intrecci di linee ondulate e a spirale.