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Tue, 05/17/2016 - 12:44 -- admin
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Descrizione generale: 

Nell’ambito del sistema economico di tipo agropastorale che caratterizza la società sarda dei secoli scorsi, la coltivazione del lino era inserita tra la rotazione delle colture graminacee. Il tipo di lino utilizzato è il linum usitatissimum, la tipologia più diffusa in tutti i paesi e culture. La coltivazione del lino era distribuita in modo disomogeneo nel territorio della Sardegna. Alcune aree erano più produttive e maggiormente dedite alla coltivazione e lavorazione di questa fibra tessile. In altre aree la coltivazione era più scarsa o nulla. Nel complesso, attraverso la vendita o lo scambio della fibra, del filato o del prodotto tessile finito, le produzioni locali soddisfacevano l’esigenza territoriale.
Il lino veniva largamente impiegato per la produzione di manufatti di uso quotidiano o festivo. Con le tele più fini venivano confezionate le camicie del costume tradizionale, le lenzuola e i tovagliati per il corredo. Con i filati più fini, combinati alle lane policrome, i fili dorati e la seta, venivano tessuti i copricassa, i copriletti e le bisacce festive, sempre elementi del corredo. Con il filato di lino si realizzavano i ricami e i filet. Infine, con il lino più grossolano, venivano realizzati panni e teli di uso domestico quotidiano e manufatti ed indumenti da lavoro.

Centro territoriale: 
Sardegna
Fase di lavorazione: 
Tintura
Materiale: 
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Livello Geografico: 
Regione
old Alias: 
/contenuti-regioni/materiale/lino-di-produzione-locale
Settore: 
Tessitura