Chamaerops humilis L. (in sardo prama, pramma, palmittu, prama de iscovas, pramma era) Si usano le foglie essiccate per la tessitura di contenitori per alimenti: canestri, corbule, cestini, cofanetti con coperchio, piccoli e medi contenitori per la conservazione di cereali a destinazione domestica. Centri di produzione: diffusione generale / Anglona-Romangia-Nurra (Sennori, Ittiri, Castelsardo, Montresta). Si presenta come un cespuglio sempreverde considerato uno dei più antichi esemplari della flora della fascia mediterranea, è l’unica palma originaria dell’Europa, che raggiunge normalmente altezze sino a 2 metri. È diffusa soprattutto in zone calde, vicino alle coste; predilige esposizioni soleggiate e teme il freddo intenso. In ambiente naturale cresce principalmente su terreni rocciosi o sabbiosi. Le fibre utilizzate nell’intreccio sono ricavate dalle foglie che sono rigide, a forma di ventaglio in 10-20 segmenti lanceolati, lunghi 40-70 cm, appuntite, coriacee e di colore verde scuro e possiedono caratteristiche fisiche e morfologiche atta ad essere manipolate. In Sardegna, elemento di disturbo e distruttore di questa pianta sono senz’altro gli incendi che anno dopo anno compromettono l’esistenza e la riproduzione della specie, insieme al pascolo e all’agricoltura intensiva e negli anni scorsi il prelievo eccessivo per la produzione di scope sporte e per l’imbottitura dei materassi. La raccolta delle foglie avveniva nel periodo primavera-estate, generalmente nelle ore più calde, in quanto le fibre oppongono meno resistenza al taglio; dopo un’attenta essicazione le foglie venivano conservate in ambienti asciutti ben areati e con poca luce per preservarne l’integrità e caratteristiche morfologiche. Nell’intreccio sono adoperate per avvolgere le spire di giunco, e fieno marino, di canestri corbule e cestini realizzati con tecnica aspirale a punto fisso o attorcigliato.